28 settembre 2017

[Bonelli] Morgan Lost 24 - Serial Toons

Soggetto: Claudio Chiaverotti
Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Alessandro Pastrovicchio
Colori: Arancia Studio
Copertina: Fabrizio de Tommaso

Blunt è un feroce assassino, follemente innamorato di Veronica, una donna bellissima e dannata... Ah, Veronica e Blunt sono cartoni animati! Perché anche i cartoni animati hanno una vita segreta, al di fuori dello schermo: amano, odiano, impazziscono... e uccidono!




Ventiquattresimo albo per Morgan Lost a chiusura del secondo anno di pubblicazione.
Morgan Lost finisce qui, con questo albo, ma ricomincia fra due mesi, a novembre, con una nuova pubblicazione chiamata Morgan Lost - Dark novels che, come già accennato, avrà stesso prezzo (3,50€), ma un numero di pagine inferiori (64p).

Ma passiamo alla storia del mese, questo Serial Toons.
C'è uno studio d'animazione in città che sta producendo una serie di successo grazie a un super-computer donatogli dalla NASA, una sorta di monolito senziente capace di gestire il parco personaggi della serie velocizzando enormemente la produzione degli episodi. E vabbè, siamo in una realtà ucronica, la tecnologia di questi anni '50 alternativi a volte viaggia in parallelo col nostro presente, spesso invece sfocia nella fantascienza futuristica (più fanta che scienza), ci sta. Succede che all'improvviso uno dei personaggi animati impazzisce e incomincia a uccidere per davvero gli altri colleghi animati ed è qui che interviene il nostro Morgan Lost. Il direttore dello studio di produzione lo assolda per trovare e fermare "l'assassino" e quindi collega il Nostro a un macchinario che gli permette di entrare all'interno del mondo animato. E anche qui, ok, lasciamo fare... in fondo non è altro che la riproposizione di un topos classicissimo della narrazione, cioè l'entrata in un mondo parallelo per risolvere una questione, dal Mago di Oz fino a Tron, da Narnia fino a Matrix. Il tutto poi miscelato con I conigli rosa uccidono, uno fra gli albi più famosi di Dylan Dog e con un tema simile, ma declinato diversamente.

L'albo in fin dei conti scorre anche bene, ma ritorna sempre sul solito sentiero del già visto. Per carità, "l'usato sicuro" nella narrazione va più che bene, l'importante è che non stanchi e non annoi: come sempre sarà Pandora Stillman, la profiler amica di Morgan, a capire l'identità di colui che ha "infettato" i personaggi animati e, come sempre, Morgan si chiude a riccio nella propria malinconica inconsolabilità sentimentale.

Ai disegni ritroviamo Alessandro Pastrovicchio, già alle matite dell'albo numero 17 (Jerome X), il cui tratto cartoonesco di esperienza disneyana sulle pagine di Topolino viene valorizzato. Molto abile nel destreggiarsi fra lo stile cartoon e quello uniformato della serie, anche se spesso i volti non sono proprio il massimo.

Nulla di speciale, quindi.
Anche perché non c'è trama orizzontale, non si chiudono storie né trame lasciate aperte da un bel po'. Quel breve accenno di trama orizzontale, appunto, con la telefonata fra Morgan e il direttore del tempio burocrate riguardo Lisbeth si risolve in poche vignette e con un nulla di fatto. Un elemento inconcludente e irrilevante nell'economia dell'albo.





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