25 novembre 2016

[Bonelli] Morgan Lost 14 - Una vita perfetta

uscita 19/11/2016
Soggetto: Claudio Chiaverotti
Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Max Bertolini
Copertina: Fabrizio De Tommaso
Colori: Arancia Studio

Damon Mathews è un chirurgo stimato e benestante, conduce una vita agiata e con la sua famiglia da sogno… Ma sotto la coltre di apparente normalità, orde di streghe urlano nella sua testa senza posa!


Quattordicesimo albo per Morgan Lost.
Devo ammettere che mi è piaciuto, soprattutto perché ha saputo spiazzarmi in un determinato punto e anche perché, avendo approfondito di recente degli studi sulla psicologia e sul comportamento, ho ritrovato molti punti in comune con la psicanalisi.

Innanzitutto si scopre che Morgan, dopo la presunta scomparsa della moglie Lisbeth, ha avuto un'altra donna, la poliziotta co-protagonista della prima sequenza dell'albo. I due poi si lasciano perché lei si rende conto di essere solo un rimpiazzo, un simulacro di Lisbeth, una idealizzazione di colei che è stata persa.
L'altro personaggio interessante è il dottore Damon Mathews il cui nome, per assonanza, richiama la parola "demon" (in inglese) o "demone" (in italiano), un uomo quindi tormentato dai demoni fino a "trasformarsi" in uno di essi, cioè diventando un serial killer. E c'è un motivo dietro la sua apparente follia omicida, una causa che nasce dal rapporto di subordinazione estrema fra Damon giovane adulto laureando in medicina e la madre oppressiva, senza scrupoli, con una visione distorta del valore della vita umana. C'è tutto un passaggio ambientato nel passato che potrebbe far felici molti studenti di psicanalisi e psicologia, perché è possibile ritrovare parvenze del complesso di Edipo, ma anche del relativamente moderno complesso di competizione e pressione estrema a cui sono costretti molti giovani dai propri genitori. Quanti sono quei figli che sono "costretti" a continuare le carriere già avviate dei propri padri, che essi siano dottori, avvocati o professionisti in genere?  Tanti, qualcuno lo conosciamo anche noi e fra molte di queste persone, ovviamente non tutte, ce ne sono tante che sviluppano questo senso di frustrazione difficile da cancellare e che quasi sempre porta alla depressione. Certo, si ritrovano con una reputazione e un portfolio di clienti già pronto e di riguardo, ma tutto a discapito delle proprie aspirazioni, magari avrebbero voluto fare altro nella vita.
Nel caso di Damon, però, c'è tutto un trauma legato alla morte di persone innocenti, alla violenza perpetrata dalla madre che per forza di cose finisce per deviarlo.
Morgan dà la caccia al serial killer del mese senza sapere che non è altri che Damon, il medico che ha operato la poliziotta ex-compagna ferita a inizio albo, addirittura si avvicinerà quasi a smascherarlo verso il finale, ma... non ve lo dico. Bisogna leggere questo albo.

Finalmente Chiaverotti mi regala una storia di Morgan Lost degna di essere letta e con un passaggio nel fantastico-onirico-psicologico che mi ha lasciato qualcosa.
Disegni di Max Bertolini superlativi, a cui bisogna aggiungere che, nonostante finora il tratto dei disegnatori sia stato uniformato (un po' come è stato per la bella miniserie Lukas di Michele Medda), i due albi disegnati da lui risultano pienamente riconoscibili.

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