25 febbraio 2015

[Bonelli] Lukas, prima stagione








Lukas è una miniserie Bonelli composta da due stagioni, da dodici numeri ciascuna, per un totale di ventiquattro albi. Testi di Medda, disegni di vari e ottimi disegnatori.
A febbraio 2015 è uscito in edicola il numero 12, albo che chiude la prima stagione. A marzo, invece, in edicola si troverà non il numero 13, ma il numero 1 di Reborn, nome dato alla seconda stagione.

Ma partiamo dalla prima stagione, facendo un bilancio dal mio punto di vista di lettore qualunque.

C'è questo personaggio, Lukas Reborn, dal look abbastanza anonimo, vagamente ispirato all'attore Eric Bana (il tutto disegnato dal bravo Benevento), che si risveglia in un cimitero. Sa di essere morto, è consapevole della propria natura sovrumana di ridestato e ha una strana fame. Il tutto si svolge in un mondo dove convivono essere sovrumani, appunto, come vampiri, lupi mannari, ridestati (di cui Lukas fa parte), troll, mostri in genere, tutti amalgamati nella società umana di oggi.

Ma cos'è un ridestato? Da come l'ho capito io, lettore qualunque, il ridestato è una sorta di zombi che non si putrefà, totalmente cosciente delle proprie azioni e capace di scatenare in un istante una forza fuori dal normale. L'aspetto è identico a quello di una persona qualsiasi, solo durante la "trasformazione" in cui si dà sfogo a tutto il potenziale gli occhi cambiano colorazione. Un colpo in testa è fatale come per chiunque.

Lupi
Come scritto prima, questa sequela di mostri convive a stretto contatto con gli umani. Ma, alla fine dei conti, chi sono i veri "mostri"? Medda riporta su carta questo dualismo fra il mostro classico che tutti conoscono e l'Uomo. Vedasi l'albo intitolato Troll, forse il più ammiccante al popolo di internet, dove compaiono sia i troll classici, quelli tipici della mitologia nordica, e i troll moderni, rompicoglioni che infestano internet. Vedasi anche l'albo Lupi, dove compaiono i lupi mannari e un'opinione pubblica dal dito accusatore puntato a tutti i costi: chi è il vero "lupo" fra i due?

Ma al di là di questo, d'effetto è anche l'evolversi del personaggio Lukas Reborn, nome datosi autonomamente non ricordando affatto il proprio una volta risvegliatosi. Lukas, come si apprenderà albo dopo albo, è stato un gran pezzo di merda in passato. Se dapprima, dal numero uno, lo vediamo incolore, spento, anonimo, una persona qualunque (a parte la sua natura di ridestato), quindi una sorta di foglio bianco in cui riconoscersi, un foglio bianco da scrivere come più ci aggrada... poi scopriamo che il foglio va girato dall'altra parte, lì c'è scritto tutto e nemmeno ci piace quel che c'è sopra (o almeno in parte, la storia dietro la sua mano ustionata è da cazzotti allo stomaco, in senso positivo). E forse ora, scoperta la sua vera natura, è difficile riconoscersi? Più o meno, Lukas è una persona che ricomincia da zero, azzera il proprio passato per qualche tempo finché i ricordi non si fanno più nitidi. La sua missione è annientare una organizzazione di ridestati, il cui capo è molto legato al suo passato. Direi che come personaggio Bonelli è più che moderno, è l'aspetto esteriore classico che inganna. Moderno è anche il fatto che Lukas, all'inizio, per tirare a "campare", fa l'imbianchino, un lavoro normalissimo, senza nessuna attinenza con la sua natura o con la trama. Che pensata geniale.

Menzione speciale per le copertine della serie, davvero ispirate, anche se a volte poco attinenti col contenuto. Basti vedere il numero 2 dove Lukas impugna una pistola contro il zanzarone, nell'albo non viene mai usata dal protagonista. Ma vabbè, inezie.
Numero 2
La serie di per sé merita, anche perché non è potenzialmente infinita. Si sa già che i numeri saranno 24 e che ora, al giro di boa, la storia prenderà pieghe molto interessanti.

Chissà, magari ci sarà anche l'occasione per una terza stagione, anche se ne dubito. E non perché non penso sia possibile, ma perché penso che le sceneggiature siano già pronte e che in due stagioni si concluderà qualsiasi macro e micro-trama.

Innumerevoli le citazioni a Caravan, la miniserie precedente di Medda, con un bel pizzico di ironia.

Consigliatissimo.

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